
Il profumo del cambiamento
La perdita di una madre, seppur nella consapevolezza che ciò fa parte della vita, seppur nella certezza che là dove si trova avrà scoperto la magnifica Verità, e, nonostante queste certezze, un senso di vuoto smarrimento, di tanto in tanto, mi sorprende, mentre osservo intensamente una stella in cielo, come per costringerla a rivelarsi attraverso la sua luce.E penso che lei, nata in una calda giornata d’agosto, se n’è andata in una gelida notte di gennaio.
Questo fatto mi ha riportato indietro nel tempo recuperando nella memoria, come attraverso la pellicola riavvolta di un film, i frammenti più belli della sua vita, quando la sua carnagione già di natura di un bel color miele, diventava,abbronzandosi, meravigliosamente ambrata, intendendo per ambrata le sfumature dei colori con cui è rappresentata l’Ambra, appartenente, in verità, più al fossile che alla vera ambra utilizzata in profumeria.
Ma ai ricordi sfuocati delle immagini, e a quelli dei colori di vecchie fotografie, si aggiungono vividi i ricordi del suo profumo. Mi ritrovo a sperimentare e risentire tutti profumi ambrati che ho a disposizione nel tentativo di risentirlo, ma no, niente.
Me la immagino, radiosa nel suo vestito di seta bianco anni ’60, stretto in vita con la gonna ampia, mentre balla sulla spiaggia versiliana sotto i raggi della luna.
Provo Marinis… Le note salate con il tocco gourmand di uva rosada si avvicina al profumo della sua pelle, quello del giorno, quando usciva dall’acqua e sapeva di buono, di sole e di cielo azzurro…
Ma ancora non ha quel calore e quel gusto, che forse un tocco di fava tonka ed ambra insieme potrebbero dargli. L’ho detto già. Sono una profumologa. I profumi li racconto, li richiamo alla memoria attraverso i colori, la musica, le sensazioni e le parole, l’interpreto in tutti i modi possibili. Creo solo profumi personali con materie prime naturali, ossia faccio e parlo di ciò che conosco intimamente, cosa che tutti dovrebbero fare, in qualsiasi ambito. Parlare e fare di ciò che si conosce. Tutto il resto è “fuffa”. Lo diceva anche la mia mamma.
E per riprodurre nella mia memoria il “suo profumo”, ho bisogno della nota salata, del Calone, fantastica nota di sintesi che da alla fragranza quella meravigliosa sensazione di passeggiare in riva al mare. Qui ci vuole l’esperto maitre-parfumeur, colui che sa riconoscere tra le 2000/3000 ed anche più, le migliori riproduzioni, quelle note che legate ad altre, con il giusto dosaggio, sanno interpretare quell’ “atmosfera olfattiva” e quel pensiero, generato dall’artista, genesi stesso del profumo.
Proseguendo con i miei tentativi, sperimento, annuso, faccio qualche rischioso tentativo di sovrapposizione, ma quel profumo racchiuso in qualche angolino nascosto nello scrigno della mia memoria non c’è. Era diverso il profumo che le sentivo di giorno da quello della sera. Di giorno, il profumo della pelle cosparsa di olio di noce per abbronzarsi al massimo (prassi direi sconsigliata), si mischiava alle ripetute sciacquate in mare, mentre osservava noi bambini sguazzare più pericolosamente tra le moderate onde del Tirreno.
Tutt’al più ricordo qualche sentore di piccole pere e albicocche racchiuse in un allegro cestino da pic-nic, per uno spuntino dopo il bagno, sebbene il mio nasino si precipitasse velocemente, sfuggendo al controllo, verso l’omino tutto vestito di bianco che passava per la spiaggia gridando: “Bomboloni!! Bomboloni!!”
Non era tanto per i bomboloni che sgambettavo verso l’omino, che tanto, mai e poi mai ce li avrebbe comprati, bensì nella speranza, a volte ben riposta, che potessi comprare quei meravigliosi dolcetti dai colori pastello, delizia del palato e degli occhi!
Mare e ancora mare. I miei più bei ricordi sono sempre legati al mare. Ma è quello che aveva sulla pelle alla sera, prima di uscire, è quello il profumo che vorrei risentire, quando, dopo una giornata in spiaggia, con un meraviglioso incarnato cotto dal sole, la sua pelle conservava un leggero gusto salato mischiato a qualcosa come…difficile da spiegare, ma che mi verrebbe da dire, di caramella Mou, mista a caramello vanigliato croccante. Così, cercando di catturare questo ricordo, mi vado ad annusare Tolu di Ormonde Jayne. I colori ci sono. Il gusto anche. Mi manca la nota leggermente salata. Faccio un esperimento. Marinis mi tenta, ma penso dentro di me che questi profumi siano già troppo perfetti per sovrapporli. Con il rischio di rovinare tutto! No, non ci siamo ancora.
Mi manca la nota dei bagliori della luna che danzano tra le pieghe della seta del vestito, gli argentei riverberi delle piccole onde che si vanno a riposare sulla spiaggia, mi manca la nota dei baci di morbide labbra al sapore di champagne, appoggiate sulla fronte dei piccoli dormienti di ritorno dalla notte, mi manca la nota di cipria di un qualche profumo dimenticato, mi manca la nota del Bianco candore regale che illuminava l’ambrato decolleté.
Il Bianco, il colore delle persone che non temono il cambiamento, perchè nella vita tutto muta e si trasforma. E’ il profumo del cambiamento che vado cercando.
Ed eccolo di nuovo, mi viene incontro il 33° dei Soffi vibranti di Bach…il Noce, Walnut in inglese. Le sue parti più preziose, immerse nell’acqua, sotto i raggi del sole e della luna, si trasformano in gocce di memoria che portano con sè il coraggio del cambiamento.
Oh sì memoria antica, lascia che siano le tue gocce che instillino in me la resistenza e la forza del guscio del suo frutto prezioso e la tenerezza del mallo in esso contenuto. E quando le vibrazioni della sua memoria, dei suoi colori e delle sue note, risuoneranno in me e mi diranno:
“Coraggio, non temere, segui la stella che hai nel Cielo così nel tuo Cuore”
In attesa del profumo del cambiamento, mi avvicino alla fonte della vita, purificandomi con un’oncia d’Incenso, due libbre di Cipresso, qualche grano di Mirra, qualche spicchio di succosa Mela ed una dolce Susina.
Con Wazamba ritrovo gli antichi echi fumosi invocanti il divino con parole e sentimenti mai dimenticate.
“Il tempo è un’estensione dell’anima” Sant’Agostino
Emozionante, quasi una interpretazione di quello che vivo ora :il passato trampolino del futuro
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Ti risponderò con una citazione attribuita a Gandhi che cerco sempre di ricordare quando mi smarrisco nelle difficoltà quotidiane: ” Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, impara come se dovessi vivere in eterno”. Grazie.
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