Gli Elementi delle Favole …opss!…volevo dire delle Tavole Periodiche, tradotti in una NuBe profumata.
Mi domando se ci sia a questo punto una reale differenza tra sogno ed immaginazione. Le migliori intuizioni e soluzioni nascono al risveglio da un sogno e sembra che da un sogno sia scaturita l’idea di Mendeleev, chimico russo, di cui si è celebrato l’8 Febbraio scorso, il 182° anniversario di nascita, di realizzare una Tavola periodica degli elementi.
Così raccontò il suo sogno: “ Vidi una tavola su cui gli elementi cadevano disponendosi in ordine secondo una logica. Quando mi svegliai, misi per iscritto ciò che avevo visto.”
L’idea dietro al sogno di Mendeleev era semplice e geniale e cioè che le proprietà chimiche e fisiche degli elementi che ci circondano, dai metalli delle posate che usiamo per mangiare alle sostanze che compongono i nostri corpi, non sono casuali, ma sono invece il frutto di un ordine preciso. Mendeleev organizzò gli elementi conosciuti all’epoca sulla base del loro numero atomico (cioè il numero di protoni all’interno del nucleo) raggruppandoli per le proprietà simili che avevano. Quello che ottenne fu la Tavola Periodica. Nel 1975, Primo Levi, chimico scrittore e poeta, nel suo scritto
“ Sistema Periodico” definì questa Tavola una Poesia.
Sicuramente, da una fervida immaginazione e, chissà forse anche da un sogno di una coppia di creativi, nasce la collezione di fragranze NuBe. Una tavola periodica tradotta in profumi visionari di rara bellezza interpretati da grandi maestri profumieri. Che note olfattive, quali materie prime, quali colori hanno ispirato Antoine Lie, Francoise Caron, Sylvie Fischer, Nicolas Bonneville, quali legami intrinsechi di materia, di così in cielo così in terra, li hanno connessi all’elemento proposto? Una sfida interessante e stimolante al di là di un rassicurante obiettivo strategico, ha dato come risultato 7 profumi visionari dove Hydrogen con numero atomico 1, è un insieme di scoppiettanti note frizzanti con i quali si respira l’euforia, mentre con il Carbon 6, il mio preferito, interpretato dalla raffinatissima maitre parfumeur Francoise Caron, si trattiene il fiato, solo per un attimo, quando, nell’apertura ti coglie la freschezza speziata dello Zenzero ghiacciato unitamente al Cardamono e Pepe Nero, quasi a ricordare l’algido diamante, la pietra più preziosa che ci sia, composta da un reticolo cristallino di atomi di carbonio. Ed ancora, per ricordarne l’eleganza luminosa si rivela un morbido e prezioso iris, circondato ed avvolto da resine sensuali, combinate con la cremosità di un sandalo appena intagliato, per creare il fondamento sfarzoso del profumo.
Come dice Francoise Caron:
” Per un tuffo profondo nelle radici della vita.” Un profumo che ci conduce all’inizio di un percorso lontano, quasi primitivo, come l’Elemento che lo rappresenta, il Carbonio, elemento presente fin dalle origini della terra. Dalla grafite della matita che ci permette fin dall’infanzia di tracciare memorie di segni fino allo splendore lucente del diamante, ritroviamo il Carbonio nelle sue infinite e complicate catene fino ai confini del Mondo.
E a proposito di Carbonio:
…Potrei raccontare storie a non finire, di atomi di carbonio che si fanno colore o profumo nei fiori, …di altri ancora che discesero a far parte dei misteriosi messaggeri di forma del genere umano, e parteciparono al sottile processo di scissione duplicazione e fusione da cui ognuno di noi è nato. Primo Levi
Ancora una volta dei profumi m’ispirano spunti di riflessione aprendomi un varco nell’immaginifica e magica conoscenza del mondo...