Mirto, il primo aroma vegetale.

Alla scoperta dell’ aroma vegetale più antico,

il Mirto

Mirto fiori

“L’odore di tutti i giardini d’Israele è racchiuso nella fragranza

  di un verde  ramoscello di Mirto”

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Hieronymus Bosch – Il Giardino delle Delizie

In una sorta di Archeologia Olfattiva, inizia un viaggio alla conquista dei segreti celati in un  ramoscello di verde, aromatico e fresco Mirto.

Il Mirto è certamente molto antico: il Profeta Isaia, molti anni prima della nascita di Cristo, disse:

“AL posto dei roveti crescerà il Cipresso, al posto delle ortiche il Mirto; ciò sarà a gloria del Signore un segno eterno che non scomparirà. “ (Isaia 55,13)

Fonti risalenti al II millennio a.C. della storia della Mesapotamia, raccontano che l’ebrea Edissa, conosciuta come Ester nella Bibbia, prima di essere presentata al Re persiano Assuero,  fu cosparsa di Olio profumato al Mirto, necessario rituale propiziatorio alla promessa d’amore e di fedeltà verso il futuro sposo.  Successivamente, per altri sei mesi, il corpo della futura sposa fu cosparso e sottoposto a fumigazioni di Zafferano, Storace e Cinnamono.

I nostri avi, già da allora, avevano intuito che nel legno del tronco scorresse la linfa gioiosa e lucente, essenza di vita purificante, resasi evidente nei bianchi fiori, ricchissimi di stami dai lunghi filamenti.

2 mirto fiori

 

Fu forse per questo che un’altra usanza si instaurò nei popoli antichi. Ai bimbi appena nati , così come ai futuri sposi, veniva appoggiato sul cuore un ramoscello di mirto, affinchè l’essenza gioiosa della pianta trasmutasse nel cuore, per augurar loro una vita feconda e felice.

Ci avete mai pensato?! La gioia di Vivere!

Seguendo la teoria che dice che una persona si ammala là dove esiste un disagio emozionale, un’emozione repressa o una sofferenza della nostra anima, chi è spesso molto triste, e vive la tristezza come una condizione perenne della sua vita, si ammala localizzando il “pathos” nei polmoni.

Certo, .anche chi fuma un pacchetto o due di sigarette al giorno ha grandi probabilità di ammalarsi  ai polmoni! Ma  quando una persona ha la necessità di fumare così tanto senza riuscire a smettere, è perchè  è triste, una tristezza che viene dal passato, da cui non riesce a distaccarsi, i cui errori  non riesce a perdonarsi,  vivendo una forma di depressione che non lo fa gioire dell’attimo presente.  Pensate al colore della pelle di chi è afflitto da problemi respiratori! Il suo colorito è grigio come il suo umore. E i polmoni sono i “pneuma”, sono gli organi  del nostro magico involucro fisico che danno origine al “respiro”, al “soffio”, allo “spirito”.

Quello stesso Spirito odoroso di Mirto, di cui si nutrivano i monaci, passeggiando e meditando nei giardini dei loro monasteri, dove si trovano tracce di questa antica pianta fin dai tempi più remoti. Osservando il diagramma floreale del Mirto, si può notare una certa similitudine con gli schemi di disposizione  di taluni antichi giardini monastici.

Non è un caso che l’aroma del Mirto aiuti coloro che hanno difficoltà respiratorie. Il suo profumo apre il respiro. E’ simile all’Eucalipto ma più delicato.

Il suo nome ha origini anch’esse molto antiche. Nella mitologia greca l’eroina Myrsyne, fu uccisa dai giovani gelosi della sua abilità in battaglia e, per questo, la dea Pallade, impietosita, la trasformò nel delizioso arbusto che tutti conosciamo con il nome di Mirto.

venere botticelli

Secondo un altro mito greco, Venere, la dea dell’amore, quando emerse dalla spuma del mare, presso l’isola di Cithera, per nascondersi allo sguardo concupiscente di un satiro, si rifugiò in un boschetto di mirti. Nel celeberrimo dipinto della Venere di Botticelli, la fanciulla che accoglie Venere sulla terra è dipinta con al collo una ghirlanda di Mirto. Che fosse Myrsine?

Da questi ed altri miti e leggende,s’intuisce che il Mirto è, da sempre,  legato alla femminilità e alla bellezza, tanto che Plinio lo chiamò “Myrtus Comiugalis” diventando un simbolo beneaugurante di prosperità e fecondità.

Sempre Plinio ci tramanda che il Mirto fu la prima pianta ad essere piantata a Roma nei luoghi pubblici, affinchè Venere offrisse la sua benefica energia di pace e di amore.

E Adamo portò con sé dal Paradiso terrestre un ramo di mirto in ricordo della vita passata felice e senza peccato.

Il ricordo invece mi sorprende evocando il profumo intenso ed aromatico delle strade assolate in Sardegna, terra popolata da piante di Mirto che si sentono e vedono ovunque.

Sembra quasi non ci siano dubbi sul fatto che il Mirto fosse conosciuto sulla terra ancor prima di molte altre piante aromatiche, sorelle d’aromi e d‘amori,        ( Amori è l’anagramma di Aromi,  una curiosa coincidenza), ma non appartenenti alla stessa famiglia.

Mi riferisco alla Lavanda, alla Salvia,  al Rosmarino, appartenenti  alla famiglia delle Labiate, mentre il Mirto appartiene alle Myrtacee. Viene anche chiamato “Pepe della Sardegna“.

A questa stessa famiglia ,  appartengono  altri aromi molto importanti ed utilizzati sovente nella profumeria,  come per esempio, la Pimenta Officinalis, il cosidetto Pepe della Giamaica, o Pimento, o Mirto Caraibico.

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Il sapore delle sue bacche, simili nella forma alle bacche di pepe nero, hanno un sapore che è un vero e proprio melange che va dal

pepe nero, ai chiodi di garofano, alla cannella e alla noce moscata .

 

Questa caratteristica gli ha valso l’appellativo di “allspice”    in inglese  toute-épice” in francese.

L’altra importante nota aromatica appartenente alla famiglia delle Myrtacee è

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Chiodi di garofano freschi ed essiccati

l’Eugenia caryophyllata conosciuta per i suoi bottoni floreali chiamati Chiodi di Garofano, dai molteplici utilizzi in cucina, in medicina e in profumeria,  dal dolce, aromatico e caldo profumo.

.L’aroma dell’olio essenziale del Mirto si miscela armoniosamente con il Bergamotto, l’Elemi, il Pepe Nero, il Cedro (legno), Rosmarino, Mirra, Neroli, Frankincense, Rosa, Gelsomino,  Lavanda, Limone, Legno di Rosa, Ylang-Ylang, Salvia Sclarea, Benzoino ed anche il Nardo.

Tornando al  Mirto, di cui mi piace pensare che l’iniziale del nome “Mir” derivi una volta tanto da un termine latino “Mirum” che significa “Meraviglia” “Sorprendente”, è  meraviglioso scoprire che il viaggio alla ricerca del senso della vita attraverso il genio nelle mie narici, è ancora una volta ricco di sorprendenti messaggi sensoriali..

Risultati immagini per immagini della pianta del mirto

Nello  stesso momento in cui sto scrivendo, ,  molti di voi staranno percorrendo stradine assolate lungo le coste mediterranee per andare o venire dal  mare. Osservate e guardatevi in giro. Da qualche parte vedrete e sentirete il Mirto.

Io mi devo accontentare dei ricordi, e mentre sto respirando un’Essenza di Mirto, chiudendo gli occhi, m’immagino nuovamente in Sardegna, mentre mi trovo in una radura dove si respira come in una sorta di aerosol a cielo aperto, un meraviglioso e purificante profumo di Mirto.

All’immagine che si fa reale attraverso il profumo, aggiungo Gelsomini, Oleandri, Bouganville, insieme ad esotici richiami di fiori di terre lontane. E’ la memoria dei Profumi del Giardino dell’Eden. Ho fatto una magnifica scoperta:

IL GIARDINO DELL’EDEN ESISTE 

E’ visibile ed udibile .

E non è necessario fare migliaia di chilometri.

E’ in Italia. 

Sull’Isola d’Ischia

giardino dell'eden

In questo viaggio alle origini del Mirto ho scoperto che questo profumo celestiale, aromatico e puro, in talune parti d’Italia viene chiamato ” Mortella”.

A Forio d’Ischia, esiste il “Giardino della Mortella”.

Nello scorrere le immagini che il loro sito ci regala, sono stata colta da una specie di sindrome di Stendhal, immaginandomi immersa in un tripudio di colori, profumi e suoni da Paradiso terrestre.

Il luogo prende il nome proprio dai cespugli di Mirto che crescono tra le rocce della collina. Da luogo incolto e selvaggio, diventò il luogo da sogno che è, solo dopo gli anni ’50,  grazie alla passione del musicista Sir William Walton e la  moglie argentina Susana.

I due arrivarono la prima volta ad Ischia, in vacanza, subito dopo il loro matrimonio. S’innamorarono di questo luogo e di questa collinetta, dalla cui cima, si gode un panorama splendido, al punto  che decisero di acquistare questa proprietà, dove risiedettero fino all’ultimo dei loro giorni

Inizialmente Lady Walton chiese l’intervento di un famoso architetto paesaggista; Russell Page. Negli anni a venire dobbiamo  alla grande passione ed energia di Lady Walton,  il divenire sempre più stupefacente di questo posto semplicemente “magico”.

mortella-3

La Mortella è divisa in due parti: un giardino più in basso, chiamato The Valley ed uno più in alto chiamato The Hill. Un intreccio di muri in pietra, fontane, rampe e scalette tra verde, fiori esotici, portano il visitatore fino in cima alla collina, da dove si può godere di una vista magnifica sulla Baia di Forio

Giardini la Mortella Vista di ForioCinquant’anni di cure, attenzioni e passione hanno reso questo giardino uno dei Giardini botanici più interessanti ed emozionanti.

Rimasta vedova nel 1983, Lady Walton decise di aprire al pubblico il giardino nel 1991. Allo stesso tempo  creò due Fondazioni, The William Walton Trust, in Inghilterra, e La Fondazione William Walton in Italia, con l’intento di promuovere la musica di suo marito, incoraggiando l’amore e la conoscenza della musica, sviluppando contemporaneamente l’amore per la bellezza della natura che tante volte aveva ispirato il marito mentre componeva.

Un vero tributo d’amore e di fedeltà verso il marito, per celebrare e ricordare la loro grande storia d’amore. E come non poteva essere in un luogo dove, all’origine c’erano prevalentemente cespugli di Mirto, la pianta simbolo della fedeltà e dell’amore coniugale!

A me piace immaginare questa coppia che, all’apice del loro amore, giungono sull’isola. Passeggiando, mano nella mano, inalano l’aroma del Mirto di cui sono circondati. L’Essenza pura e vitale li compenetra, regalando loro la felice opportunità di riempire lo spazio puro e naturale di energia vibrante, coltivando  e ricreando  il mitico Giardino dell’Eden. I suoni delle fronde degli alberi, quello dell’acqua che sgorga dalle fontane e dalle piccole cascate, insieme ai colori e ai profumi sono un’ispirazione per tutti coloro che vogliano essere artisti,  condividendo Arte, Bellezza ed Armonia.

Tutti possiamo essere artisti se lo vogliamo e se comprendiamo, osservando la natura, da dove ha origine la Bellezza, quella Vera.

  “Se la Natura è il tuo Maestro, la tua Anima si risveglierà” J.W. Goethe

E Il Mirto, primo aroma vegetale, ci insegna che per coltivare un giardino bisogna prima eliminare, estirpare, purificare, e poi seminare, coltivare, innaffiare ed averne cura. Lo stesso vale per la nostra anima e per il nostro modo di vivere le esperienze amorose. Il bravo giardiniere si vede dai frutti e, per vedere i frutti, ci vuole pazienza, fiducia ed amore.

Non vi ho parlato di un profumo, ma del “profumo”, come spunto di riflessione e di ricerca verso ciò che conta: la Distillazione di sè stessi. Non pretendo e nemmeno vorrei che lo credeste possibile voi che, insegnare ed imparare a distillare e comporre profumi, anche naturali, sia un mestiere che s’impara con poche ore di lezione create da persone senza arte nè parte. Ora è di moda, e tutti si sentono capaci di creare e parlare di profumi. Come  già detto precedentemente, imparare a creare un profumo comporta anni di ricerca, allenamento e studi approfonditi.

So che questo post è molto lungo, ma poichè fino a fine agosto non pubblicherò più nulla,  pur continuando a lavorare ai futuri progetti sensolfattivi, voglio congedarmi da voi  donandovi una formula per creare un semplice profumo naturale, nella quale, ovviamente, non poteva mancare il

Mirto, nelle note di testa , seguito dal Bergamotto,

nel cuore aggiungeremo  Rosa, Neroli , Magnolia o, se non la trovate,

Ylang-Ylang e Chiodi di Garofano

nelle note di fondo  Legno di Cedro, Benzoino, Elemi e/o se lo trovate, il mitico Nardo. 

La proporzione è di 40:30:30  quindi, per esempio, in 15 ml di alcool buongusto, dovete aggiungere 24 gocce di note di base, 18 gocce di note di cuore e 18 gocce di note di testa .Iniziate dalle note di fondo. Miscelate ad ogni aggiunta di essenza, fino ad arrivare alle note di testa. Chiudete il vostro prezioso liquido in un flacone di vetro scuro e lasciatelo a macerare per un paio di settimane al buio e al fresco. E poi provatelo, sperimentatelo, annusatelo.  Se proprio il risultato non fosse perfetto, ricordatevi che esistono dei profumi naturali veramente fantastici creati da “maitre parfumeur” eccezionali come quelli di Olivia Giacobetti per Cinq Mondes,  Acque di Benessere per il Corpo e per lo Spirito.

Le note di testa, nonostante siano le ultime ad essere aggiunte nella composizione di un profumo, sono quelle che avvertiamo per  prime. Così come quando facciamo delle terapie naturali è necessario purificarsi prima di andare ad aggiungere ed integrare, nello stesso modo, nel nostro profumo, andremo dapprima a cogliere il soffio puro del Mirto con il luminoso Bergamotto per aprirci il Respiro, per poi andare a cogliere nel cuore le emozioni dei fiori,   sigillando i valori e sentimenti nel profondo della nostra anima con le note di fondo.

“Perchè il semplice saperlo è un Seme; se il terreno è pronto, una verità che lo incontra vi si annida e inizia a germogliare”

Buona Vita e Buon Agosto

Ella Donati

 

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