“Nell’intelletto non vi è nulla che non sia stato prima nei sensi” San Tommaso D’Aquino

Tutte l’emozioni, belle e brutte, arrivano alla nostra mente, attraverso i sensi.
L’olfatto è l’unico senso non condizionabile.
Questo perchè L’Olfatto sfugge al “talamo”, arrivando al sistema limbico direttamente.
Di fatto, quindi fregando, per così dire, la Mente che mente, l’Olfatto è il Senso Essenziale per condurre alla Guarigione Spirituale e, di conseguenza, a quella fisica.
Patrick Suskind, nel suo famosissimo libro “Il Profumo”, racconta, con forza e chiarezza ineguagliabile, questo assunto:
Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini.
Poiché gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all’orrore, davanti alla bellezza, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi al profumo.
Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell’apparenza, del sentimento e della volontà. Non si può rifiutare la forza di persuasione del profumo, essa penetra in noi come l’aria che respiriamo penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente, non c’è modo di opporvisi.
Perchè questo avviene? Facciamo un passo indietro: la Vita vien dal mare, quindi dall’acqua stessa. Non per nulla anche noi nasciamo dopo essere stati immersi per nove mesi nel liquido amniotico. Ora, poiché nell’Universo è tutto connesso, e il più piccolo e microscopico atomo nasce con una precisa struttura che per semplicità definiremo “a spirale”, tutto ciò che si forma in natura, è determinato dall’Energia Pensiero che l’attraversa e la trasforma in materia.
La Consapevolezza consiste nel riconoscere che tutto è connesso al tutto e che tutti viaggiamo verso l’Uni-Verso.
Anche il nostro cervello ed ogni sua più piccola cellula si è creata, nel corso di milioni di anni di evoluzione, seguendo quel tipo di schema a spirale che ritroviamo ovunque in natura. Il nostro cervello ha delle ghiandole di funzione primaria per la memoria, compresa quella olfattiva, che hanno una forma simile ad una spirale.
L’ippocampo si chiamerà così per la sua forma che ricorda un cavalluccio marino?
Nella parte più profonda del nostro cervello si trova il bulbo olfattivo, proprio in parte all’ippocampo. Qui è il punto dove convergono le informazioni che arrivano dal resto della corteccia cerebrale. Ed è qui che vengono elaborati i ricordi delle nostre esperienze. Bulbo olfattivo e memoria episodica sono strettamente collegati. Per questo un odore o un profumo può farci ricordare un episodio passato, un momento felice o anche infelice. Ed è anche per questo che un profumo che piace ad una persona può risultare spiacevole ad un’altra.
Diventa evidente l’importanza di stimolare l’Olfatto per risvegliare le nostre potenzialità dormienti sul talamo.
Ma per svegliare il talamo dormiente, è necessario conoscere le connessioni e le corrispondenze che si rispondono l’un l’altro, in quel database d’informazioni e conoscenze, ricercate nei colori, nei suoni, testando e vagliando le infinite sfumature.
“L’odore e il sapore delle cose rimangono a lungo depositate, pronte a riemergere” diceva Marcel Proust, il primo neuroscienziato senza sapere di esserlo.
Solo dopo molti anni dalla sua morte, le neuroscienze hanno dimostrato scientificamente che lo stimolo odoroso fa accendere il bulbo olfattivo e l’ippocampo, sede di memorie e archetipi olfattivi legati alle emozioni, senza venir rielaborati dal talamo, con tutte le sue razionalità e pensieri ivi addormentati ed imprigionati. L’odore e il profumo sono quindi in grado di riaccendere ricordi profondamente lontani nascosti nei codici del nostro DNA.
Indipendentemente dal fatto che crediamo possibile o meno l’aver vissuto altre vite, è innegabile la presenza di geni dei nostri avi più o meni antichi. E’ per questo che un profumo che rievoca l’atmosfera di una passeggiata in mezzo alle stradine dei mercati di Instanbul, ci può dare la sensazione di esserci stati, anche se nella realtà ciò non è mai accaduto. La mia storia personale e professionale è ricca di aneddoti che confermano quanto sto raccontando.
Ciò ci fa comprendere che il potere degli odori e dei profumi, è qualcosa di molto potente, essendo di fatto il senso più ancestrale e olistico.
All’origine dei tempi, quando, i primi popoli riuscirono a passare dall’Africa, con zattere di fortuna, sulla penisola arabica, esistevano solo pezzi di legno, radici ed erbe che bruciavano per fare i falò. Poi, casualmente, si devono essere accorti che quelle gocce che brillavano sulla corteccia di alcuni alberi (la Boswellia, la Commiphora, le piante che ci donano l’incenso e la mirra, per esempio), bruciate insieme al resto, emanavano un buon odore. Iniziarono a raccoglierle e a conservarle per i rituali più importanti in onore degli dei. Non per nulla, la parola profumo deriva da “par fumum” attraverso il fumo, e con il profumo venivano invocati i favori agli dei.
Tutto nacque nel sud della penisola arabica. Da qui partivano le carovane che andavano verso il nord a portare le spezie e il prezioso incenso da cui il nome la “Via dell’Incenso”. Man mano che i popoli salivano verso il Medio Oriente, luogo in cui ci sarebbe stato il mitico Giardino dell’Eden, gli odori delle resine e dei legni, si mescolavano alle note aromatiche del mirto, del calamo, del mitico nardo e così via. Aromi ampiamente citati nella Bibbia. Tutti con un’alta valenza simbolica. Ecco che, fu forse allora che cominciarono ad identificare gli aromi collegandoli ad un mito, ad un pianeta o ad una stella.
Sempre cogliendo la straordinarietà della Natura che si svela se solo la sappiamo osservare, torniamo all’ Acqua e alla sua grandissima importanza come messaggera di vita che si ripete, che pur cambiando forma, non cambia la sua natura. L’acqua, così indispensabile alla vita stessa. Questi nostri antichissimi progenitori, dopo aver scoperto il fuoco, che pensavano arrivasse direttamente dall’Energia del Sole, capirono che se volevano far crescere le piante, era necessaria l’Acqua. Fu così che andarono alla ricerca dell’Acqua, attirati dai bagliori luccicanti del Sole sull’acqua.
Forse fu per questo che cominciarono ad essere attirati dall’Oro e a ricercarlo? Prima ancora di verificarne le caratteristiche fisiche, gli antichi adorarono questo metallo, per il ricordo dei bagliori del Sole sull’Acqua…e della felicità che ne scaturiva alla vista della tanto desiderata e ricercata Acqua!
E non è un caso se l’Acqua, per la sua grande importanza, viene chiamata
l’Oro Blu.
E ancora l’acqua è protagonista di questo viaggio nel mondo degli odori. La prima distillazione a vapore di piante, fiori e aromi vari, fu effettuata da Avicenna, grande medico alchimista arabo. Tutto quanto è connesso in qualche modo all’Acqua, prima ancora che alla terra, all’aria e al Fuoco Sole. Ancor prima di Steiner e Bach, Ippocrate e Paracelso avevano intuito che malattia e rimedio hanno caratteristiche simili. Come rimedio per curare il corpo, allora, esisteva unicamente ciò che offriva la Natura. Non c’erano studi scientifici che dicevano del perché la tintura dalle gemme del Salice riuscisse ad abbassare la temperatura corporea. Sapevano che funzionava dopo averlo sperimentato.
Ma da cosa nasceva l’intuizione dell’efficacia del rimedio? Dall’osservazione e dall’atteggiamento della pianta stessa. Successivamente la scienza isolò l’acido salicilico e ne scoprì l’effetto, riformulandolo sinteticamente nella comune Aspirina.
Ci sono molti esempi della cosiddetta segnatura della pianta. Sicuramente il più eclatante e più conosciuto è quello della noce. Incredibilmente simile al nostro cervello è anche utile per il funzionamento dello stesso.
Ciò che mangiamo si trasforma nell’energia dei 4 elementi :Terra, Acqua, Aria, Fuoco/Sole. Il Seme ha bisogno della Terra per germogliare, dell’Acqua per radicare, dell’Aria per crescere e fecondare, del Sole per assimilare l’Aria e proiettare i Rami verso il Fuoco/Sole -Energia.
Sole…Fuoco…Spirito…pronti ad incendiarvi?! Beh, solo per rinascere dalle ceneri come l’Araba Fenice!
Conoscete la teoria dei Fiori di Edward Bach?! Molti di voi sicuramente sì. La sua storia è incredibilmente affascinante. Quando la studiai tanti anni fa, chi sperimentava e parlava di floriterapia, era ritenuto a metà tra un pazzo fanatico ed un santone. Ora fortunatamente ci sono sempre più persone che hanno capito che le vibrazioni del fiore vengono rilasciate nell’acqua utilizzata, con i procedimenti adeguati, captandone le memorie, e rilasciando le informazioni emozionali della pianta. I 38 Rimedi floreali di Bach potrebbero essere definite Acque di Luce che mantengono in sè la memoria del fiore dopo essere stata caricata a lungo dalla luce del Sole, della Luna e dalle Stelle. Ma voglio provare a raccontarlo come me lo spiegarono allora: mi dissero di immaginare che la mia anima fosse un CD vuoto, che doveva essere informato con le giuste vibrazioni. Il problema è che prima bisogna svuotarsi di tutte le informazioni sbagliate di cui tutti più o meno siamo stati vittime, per poi tornare a riempire questo nostro corpo fisico, con le giuste informazioni. Non per nulla la floriterapia funziona molto bene sui bambini, animali e perfino piante.
E’ così che il profumo dei fiori, delle radici e dei legni, altro non sono che archetipi olfattivi, presenti da sempre nella nostra memoria limbica, e sono lì in attesa di essere risvegliati, riconosciuti e codificati per aiutarci a trovare o ritrovare il nostro benessere olistico, per un’istante, per un’ora o per sempre, iniziando
il viaggio alla ricerca del profumo perduto.
Tu chiamale se vuoi…emozioni.
Grazie.
Ella Donati
P.S. Riassunto intervento del 30 Ottobre: ” L’Arte dell’Essenza: il potere olistico dei profumi.” ospite dell’Istituto Cosmos a Milano.
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Buonasera Ella! Ho partecipato ad un suo work shop l’anno scorso, poi, avendo traslocato a Milano, non son più riuscita a venire. Mi ha detto però una comune amica che ne farà uno il prossimo 27 novembre a Bergamo. Potrebbe dirmi dove si svolge e gli orari per favore? M’interesserebbe molto partecipare! Grazie!
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Carissima, mi scuso per il ritardo nel risponderti! Ebbene sì, Farò un work-shop domenica 27 novembre dalle 14.30 alle 18.30 c/o lo Spazio Colibrì. Ho un numero max di partecipanti, perciò meglio affrettarsi perchè, pur non avendolo nemmeno ancora pubblicato, sono già alla metà del numero dei possibili partecipanti. Se t’interessa scrivimi a: essenses8thart@outlook.it. . Grazie. Ti aspetto! Buona serata.
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