Chi mi segue lo sa. La mia personale “madeleine proustiana” è il profumo dell’Osmanthus, conosciuto dai più come “Olea Fragrans”.
Del fiore di Osmanthus vi ho già raccontato tutto, dalle origini del suo nome fino a tutte le leggende create intorno ad esso. La passione per il fiore dell’Osmanthus risale a molti anni fa, quando, in una giornata di ottobre, fui rapita dal suo profumo lungo il muretto di cinta di un giardino. L’etimologia del suo nome rivela la peculiarità della sua fragranza. “Osmè” e “Anthos” significano rispettivamente in greco “profumo” e “fiore”. Il suo aroma è deliziosamente fiorito, con un sottotono di albicocche, raccolte in un cesto con manici in cuoio scaldati dal sole. In questi anni mi son passate sotto il “naso” un’infinità di fragranze. Alcune di esse sanno raccontare al cuore di chi ama il “bel sentire”, il legame d’armonia che unisce chi ama condividere messaggi d’amore per la bellezza e per la natura.
Ispirata dal mio rigoglioso cespuglio di Osmanthus fiorito che inonda l’aria circostante di soave profumo, anche quest’anno ero in cerca di una fragranza che mi facesse godere del suo profumo nelle fredde giornate invernali.
Il mio destino da “osmonauta”, anche questa volta, mi ha fatto incontrare la fragranza perfetta. Ma vi prego, accomodatevi, vi racconto una storia d’amore profumata.
Molto recentemente, una domenica, mi recai sul Lago Maggiore. Avevo in mente di visitare i luoghi citati nella poesia “Settembre” di Vittorio Sereni: un’ode alla fioritura dell’Olea Fragrans sulle sponde del lago.
“Già l’Olea Fragrante nei giardini
D’amarezza ci punge: il lago un poco
Si ritira da noi, scopre una spiaggia
D’aride cose,
di remi infranti, di reti strappate.
E il vento che illumina le vigne
già volge ai giorni fermi queste plaghe
da una dubbiosa brulicante estate………”
Arrivata sulle sponde del Lago Maggiore, vidi di fronte a me l’Isola Bella e d’improvviso mi ricordai di un weekend di moltissimi anni fa, quando ero una giovane e romantica fanciulla, innamorata di un uomo sempre troppo impegnato.
Decisi così di prendere il traghetto e di andare a ripercorrere quelle strade ricche di memorie. Man mano che mi addentravo nei giardini colmi ancora di colori e di profumi, i miei occhi e le mie narici si riempivano di ricordi felici di un amore perduto ma mai finito.
Come allora, rimasi stupita con la meraviglia di un bambino, quando un pavone mi sventagliò davanti la sua incredibile ruota, aprendosi completamente al mio sguardo ammirato.
Proseguendo sulla passeggiata, avvertii il profumo inconfondibile dell’Olea Fragrans. Era infatti poco distante. Considerata la grandezza della pianta, sicuramente sarà stata già presente trentanni fa, ma all’epoca non ero certo così attenta a questi dettagli, soprattutto in quella circostanza.
Riflettei come la vita e la maturità ti possano portare ad avere una visione differente delle relazioni, dell’esperienze e delle persone, rivivendo certe emozioni con amore e consapevolezza.
Negli ultimi anni è diventata mia abitudine andare nella chiesa del luogo visitato, così, anche in quella occasione, entrai nella piccola chiesetta di fronte al lago. Mi piace raccogliermi qualche minuto in una sorta di silenziosa preghiera, mentre lo sguardo vaga sulla luce delle vetrate, sulle pale d’altare e sulle nicchie illuminate da candele accese in segno di speranza. Amo osservare le pietre dei colonnati o i cornicioni di legno, le forme, i simboli e le parole che risuonano come un eco tramandato di vita in vita, di sguardo in sguardo. Dall’osservazione del passato mischiato con il presente traggo spunto per tracciare il mio presente leggendo ed interpretandone i simboli. E’ così che vidi in un angolo nascosto tracciato su una trave un simbolo che mi ricordò il “Nodo di Salomone”.
“Beh, bella coincidenza” pensai. “Qui sull’Isola Bella, dove ho vissuto un bellissimo weekend d’amore con la persona più importante della mia vita, dopo mia figlia ovviamente, scopro il “Nodo di Salomone”, un simbolo che dà subito l’dea del legame, sia vissuto in positivo che in negativo, ma pur sempre un legame ricco d’intrecci difficili da sciogliere.”La doppia valenza del bene e del male è rafforzata come concetto dalla serie di due anelli che s’incrociano tra loro a formare una croce, con il suo simbolismo orizzontale e verticale. L’unione della terra con il cielo.
Straordinaria coincidenza. Subito pensai a quel campione di profumo che un’amica mi aveva portato da “Fragranze”. L’unico che non avevo ancora annusato dei Profumi di Perris Montecarlo: “Absolue d’Osmanthe”. Una delle peculiarità di questa linea che mi ha sempre affascinato sono l’eleganza dei flaconi. Proporzioni armoniche in cristallo nero con decori in oro e tappo dorato. Il logo è per l’appunto il “Nodo di Salomone” simbolo dell’unione e del legame tra il Divino e e il terreno. Un bel modo di raccontare storie d’amore profumate.
Tornata a casa, andai a cercare la mia preziosa fialetta di profumo che, stranamente, non avevo ancora provato. Compresi il motivo. Dovevo aspettare il momento giusto. Per un’amante come me dell’Osmanthus, “Absolue d’Osmanthe”, creato nel 2016, è stato una piacevolissima sorpresa. Una rotondità iniziale che ti fa assaporare da subito la sensualità sofisticata dai toni cremosi dei fiori di osmanto e gelsomino, accompagnati da una profonda nota di legno di sandalo. Giusto il tempo per rimanere incantati da questo sentire, che iniziano ad arrivare come dei sottofondo musicali prima dello spettacolo, vaghe note ambrate, legni morbidi e caramellosi appena soffusi di vaniglia, accompagnati da cisto labdano e balsamo di Tolu. Il tutto con un’Incredibile persistenza e longevita’.
E’ una tenera e sensuale fragranza, perfetta per farmi ricordare quella giovane donna innamorata di tanti anni fa. Avverto forse un filo di nostalgia, forse, ma non per la giovinezza perduta, no, sono fiera dei miei anni e della rinnovata giovinezza della mia anima. Forse di quello che poteva essere e che invece non è stato. Sebbene, creda che tutto ciò che è stato doveva compiersi per capire, comprendere, metabolizzare e andare oltre.
Il “Nodo di Salomone” è andato oltre, originando una nuova vita che adesso è una splendida donna che ha intrecciato il suo destino con un giovane uomo dal cuore grande e dall’animo sensibile.
Un’isola sul lago che non poteva avere nome più appropriato, un animale splendido come il Pavone, simbolo di bellezza universale, una fragranza meravigliosa dal Profumo di Osmanthus, un simbolo di legame eterno nel Bene e nel Male…no, solo nel Bene. Basta volerlo e saperlo riconoscere.
“Per quanto fantastica e meravigliosa possa essere ed è l’isola Bella, è tuttavia bellissima.”
(C. Dickens, 1844)
Ella Donati
Copyright ©2017 La Vita Presa Per il Naso – Tutti i diritti riservati. Vietata la copia anche parziale.
Che rarita’ trovare persone cosi’💙Rari come i tuoi post da conservare e meditare nello scrigno del proprio cuore. Grazie. 💐
"Mi piace""Mi piace"