Una Sola scelta, un unico Senso: l’Olfatto

Se qualcuno mi chiedesse:” Quale, fra i cinque sensi, se tu non avessi altra scelta, sarebbe quello a cui non rinunceresti?” Non avrei dubbi. Sarebbe l’Olfatto.

My-Sweet-Rose-908-John-William-Waterhouse1Certo, si parla per assurdo. Sarebbe già una grande prova non essere dotati  anche di  un solo senso, figuriamoci di quattro! Ricordo un film, che ho rivisto più volte nonostante fosse in bianco e nero, ispirato ad una storia vera, “Anna dei Miracoli”.

Una fantastica Anne Bancroft, attrice per la cui interpretazione ottenne molti riconoscimenti, è l’istitutrice  di una bambina che non vede e non sente  dall’età di circa sei mesi. L’assecondare i comportamenti capricciosi della bambina da parte dei genitori,  la conduce a divenire una vera selvaggia con comportamenti incontrollabili, al punto tale che il padre, seppur con grande dispiacere, decide di ricoverarla in un istituto per malattie mentali. Le parole disperate della madre della bambina, sconvolta dalla decisione presa dal marito, lo convincono a contattare un centro di Boston, specializzato nell’educazione per non vedenti. Dalla grande città arriva una giovane  istitutrice, a sua volta toccata in passato dalla cecità, e con un’infanzia alquanto difficile alle spalle, durante la quale, lei stessa,  aveva vissuto in un manicomio in condizioni disumane. Dopo difficoltà infinite, con grande pazienza, intelligenza e comprensione, usando il linguaggio dei segni e quello del cuore, avviene il miracolo.

Un giorno, dopo un conflitto verbale con i genitori della bambina, Anne Sullivan, (questo il nome dell’istitutrice), la strappa alla loro indulgenza e la conduce di forza nel giardino. Qui, pompando l’acqua dal pozzo, ripetendo ossessivamente la parola “acqua”, con la gestualità dei segni, toccandola, spruzzandola e bagnandole le mani e il viso in modo quasi disperato, improvvisamente la bambina pronuncia la parola “acqua”, dimostrando così di aver compreso l’associazione fra la parola e ciò che riusciva a sentire, con il tatto e con l’olfatto. Dopo aver scoperto l’acqua, Helen si butta in terra, prendendo una zolla nelle mani ed annusandone l’odore, e poi l’erba e tutto ciò che le stava intorno.

La cosa curiosa e straordinaria su cui riflettevo è che proprio l’acqua è l’elemento scatenante. L’acqua, elemento primario della creazione, con le sue memorie cariche di odori legate al cielo e alla terra, compie il miracolo di illuminare quella parte di cervello della bambina che per tanto tempo era rimasto al buio.

pd2Sarebbe bastato il Tatto, senza sentire gli odori delle cose, a risvegliarla dal suo letargo? Non credo. Anche in questa circostanza, mi trovo a rivedere il film con un’altra prospettiva, dal punto di vista dell’Olfatto, in quella dimensione che io chiamo

La Vita Presa Per Il Naso. emozionandomi fino alle lacrime rivedendo la scena finale. In tutto ciò mi viene spontaneo ringraziare per questi passaggi emozionanti, queste scoperte che rivelano a me incredibili opportunità sul percorso alla ricerca del Senso della Vita. Dite che è Troppo? Infatti intendevo Il Senso più Importante da ricercare. Forse proprio quello dell’Olfatto.

Ma la Bellezza di Dio è talmente  grande che, quando ci toglie da una parte, ci dona dall’altra, così che spesso, là dove c’è una cecità fisica, si acutizza la sensibilità uditiva spalancando gli occhi dell’anima,  generando voci e musicisti eccezionali, come Andrea Bocelli o il leggendario Stevie Wonder. E che dire di Beethoven che, ormai completamente sordo, compose la sua famosissima “Nona Sinfonia”? La musica ormai gli risuonava dentro e amplificata dal potere della passione, gli permise di comporre una delle sue opere più belle e di una potenza immensa.

“TI AMO”                  In che Senso?

Olfatto, Tatto, Gusto, Vista e Udito. Sì proprio in questo senso e in quest’ordine. Ordine di cosa mi chiederete?

Dall’ordine in cui la sensibilità sensoriale ci abbandona quando lasciamo il nostro corpo terreno. O perlomeno questo asseriscono alcuni studiosi di queste tematiche. Ed è stato proprio ascoltando una conversazione su un canale di YouTube, che mi imbattei qualche giorno fa su questa informazione. Poichè dal link in questione, passai subito a cercare altre informazioni che avvalorassero questo pensiero, mi sono persa il nome del relatore. Chiedo scusa.

Questo signore diceva che il primo Senso che abbandona il corpo fisico è proprio l’Olfatto, legato al 1° chackra, quello più terreno, e l’ultimo è l’Udito, collegato al 5°chackra, Gola e Comunicazione.

02-c-la-mappa-dei-sette-chakra

Così  mi venne in mente che, più di due anni fa, l’8 giugno 2016, dopo molte ricerche, scrissi un Post, intitolato “In Principio era il Profumo”.

https://wordpress.com/post/lavitapresaperilnaso.wordpress.com/3605

Sebbene fosse scritto sotto forma di favola, conteneva quella che per me era, ed è ancora, una certezza. Il Senso da cui tutto ebbe origine è l’Olfatto. Non sono una scienziata. Mi limito ad osservare le analogie che si ritrovano nel Cielo stellato come nella profondità del mare, così come nell’involucro contenitore della nostra anima che noi chiamiamo corpo. E queste analogie sono infinite così come è infinito l’Universo.

Ed osservo, sperimento e verifico, così che ripensai a quel momento in cui mia madre era prossima a lasciare questa terra.  A differenza di mio padre, lei aveva un olfatto eccezionale, ancora ben presente negli ultimi tempi. Molto spesso, quando ancora riusciva a parlare, mi diceva:”Cosa hai messo oggi? E’troppo forte. E’Buono. Non mi piace” Insomma, doveva sempre commentare il profumo che indossavo. Poco prima dell’ineluttabile passaggio, andai a trovarla e le portai, indossandone solo qualche goccia per non disturbarla, un bellissimo profumo al mughetto: “Lily of The Valley” di Penhaligon’s . Le era sempre piaciuto moltissimo. Non sentì nulla. Da lì capii che se ne stava andando come infatti fu di lì a poco.

 

 

E che dire dell’udito che se ne va per ultimo? Chi ha vissuto esperienze di premorte ricorda  molto bene le parole dei medici o dei propri cari che mormorano parole di sconforto. Persino un uomo non più giovane, che portava l’apparecchio acustico e che ormai gli era stato tolto, dichiarò ciò che aveva sentito, frasi e parole che furono poi confermate dai testimoni. E ancora dopo, quando vide il suo corpo giacere sul letto dall’alto, continuava a sentire perfettamente i discorsi di coloro che gli erano intorno. Questi passaggi sono confermati nelle ormai innumerevoli testimonianze di premorte vissute da persone di tutte l’età, di tutte le religioni e culture.

Anni fa ero molto scettica su queste cose, ma molte esperienze, molte letture e condivisioni, mi hanno fatto ricredere ampiamente. Le migliori letture, in questo senso, sono state per me quelle dello psichiatra americano Brian Weiss.

E poi, più che le parole e i libri, ci sono stati i profumi. Alcuni mi hanno aperto le porte di altre dimensioni e prospettive, pochi altri  hanno aperto uno Star Gate.

Le memorie olfattive continuano, al di là del tempo, ricordando  tutti gli odori che ci son passati sotto il naso, quelli di questa vita così come di quelle passate. E bisogna fidarsi del proprio olfatto. Vi è mai capitato di stare vicino ad una persona e sentirsi disturbati dal suo odore personale? Ovviamente non mi riferisco a qualcuno che ha un cattivo odore per una scarsa igiene. Quello purtroppo, se si frequentano luoghi affollati, capita spesso. Mi riferisco a persone la cui pelle ha un odore che vi risulta sgradevole. Quando si dice:

” Quella persona non mi piace a pelle” Ecco a me è capitato che una persona non mi piacesse a Naso. Ed infatti non era affatto una persona di cui fidarsi.

Ed è per tutto questo, ma anche di più che non potrei rinunciare all’olfatto.

Sento un profumo di Incenso, Rose e Cipresso e alla mia anima arrivano le note potenti e suadenti di un canto gregoriano.

Sento un Profumo di Lillà e Gelsomini e grazie ad esso, vedo il sorriso di un bambino, i colori dell’alba e i gabbiani sul  mare.

Sento un Profumo di Rosa con una nota di Ambra e Sandalo suadente e ricordo la sensazione e l’emozione di un abbraccio, di una carezza sul viso, di un bacio d’amore infinito.

Sento profumi di Basilico ed Erbe Aromatiche dell’orto di casa, soffusi di succosi Limoni ed immagino il Gusto di una Pietanza amata.

 Sento  il Profumo,  Sento la Musica e il Gusto. Sento il Profumo e Sento l’emozione dei ricordi del cuore. Sì, è l’Unico Senso al quale non rinuncerei. Con l’Olfatto puoi immaginare e ricordare qualsiasi cosa tu voglia.

Mi conforta sapere che quando sarà la mia ora, spero non troppo vicina, nel momento in cui  non sentirò più i profumi terreni, inizierò a sentire quelli del Giardino dell’Aldilà.

E saranno paradisiaci.

giardino magico

Ella Donati

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8 pensieri su “Una Sola scelta, un unico Senso: l’Olfatto

  1. Ricordo quel film, visto tante volte, e ricordo le lacrime e le emozioni che suscitò in me. Mi piacerebbe rivederlo.
    Hai ragione, l olfatto ci guida, nel bene e nel male e ci regala momenti e sensazioni che imprimiamo nella memoria per sempre.Immaginare la vita senza la possibilità di percepire gli odori e le fragranze è tristissimo.
    Serena estate, Ella, ricca del buon sentire.
    🙂

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  2. Betty

    Mi hai fatto riflettere e commuovere perché ho voluto rivedere il film e ho ripensato ad alcuni episodi della mia Vita. E’ vero quello che dici. Non so come ma mi piace come riesci a parlare di argomenti difficili con parole tanto lievi e talvolta spiritose. Grazie perché leggerti e’ per me sempre motivo di riflessione. Betty

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  3. Giovanna

    MERAVIGLIOSAMENTE INTERESSANTE, RICCO DI SPUNTI PER UNA CRESCITA PERSONALE E AL TEMPO EMOZIONANTE!
    MI HA MOLTO COMMOSSO IL MODO DELICATO CON CUI HAI RICORDATO TUA MAMMA

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  4. Laura

    Mi manchi… in che senso?
    in tutti i sensi, qui ti ritrovo e rivive la passione che mi hai trasmesso,
    come sempre ci racconti storie in modo sublime.
    Vedo che hai cambiato i colori , bello il blog, chissà cosa avrebbe detto Arthur……

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  5. Cara Laura, sai già che quando ho letto il tuo commento mi sono commossa ed ancor di più perchè domani sarà esattamente un anno che il nostro caro Arthur ci ha lasciati. Alle volte, quando lavoro sul blog, soprattutto mentre mi arrabbio su widget e dettagli tecnici che non ne vogliono sapere di obbedirmi, mi sembra di vederlo che mi sorride e mi prende un pò anche in giro. Non lo vedo con gli occhi, ma ne sento ancora la presenza E ti prego…fai in modo che “Il Mondo di Arthur”, il suo meraviglioso Blog non si chiuda mai. Un grande abbraccio.

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