La Nuova Alba ha il Profumo di Lillà

 

Sveglia al primo chiarore dell’alba. Guardo verso est e, al di là delle colline, vedo sorgere il sole, chiaro e luminoso dopo una notte di pioggia battente. Gli uccellini si chiamano, invitando i fiori ad aprire i loro occhi. Immagino giardini che odorano di terra bagnata e mille altri sapori. Fin da quando esiste la Terra,  il primo raggio di sole brilla lucente su una goccia di rugiada, appoggiata su ciascun filo d’erba.

Apro la finestra sulla grande terrazza. Con un profondo respiro allargo le braccia, rivolgo il viso verso il sole nascente, annuso l’aria tersa con profondo senso di gratitudine. Lo sguardo si posa su una cornice di gelsomini in attesa di sbocciare. Sembrano proteggere, con le fronde sarmentose, i numerosi boccioli di gardenia, dei quali già mi sembra di percepirne il delizioso profumo.

Penso sia una meraviglia ed una gioia immensa che si possa continuare ad ammirare lo spettacolo della natura che si risveglia, anche su un terrazzo cittadino… nonostante tutto

gattoUno dei miei due gatti mi osserva. Chissà cosa starà pensando?!  Gli rivolgo un sorriso e lui, sornione, mi si struscia contro, facendomi capire che gradirebbe qualche coccola.

“Holly. Ora  non ho tempo”. gli dico. E, mentre gli sfioro una carezza sul manto bianco,  disegnato, come per magia, con una curiosa macchia grigia cuoriforme, mi torna in mente una vecchia canzone:

“Morning has broken” di Cat Stevens. Curioso penso. Non avevo mai pensato che il nome del mio cantautore preferito da ragazzina fosse “Cat”!  What else?

Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare, motivi per rimanere

Uno dei miei due gattini, salvati ormai da un triste destino più di cinque anni fa, si chiama Holly. L’ho chiamato “Holly” perchè è il nome di un’essenza dei Fiori di Bach.

Questa essenza, memoria salvata in acqua dell’agrifoglio,  viene proposta per annullare sentimenti negativi come la gelosia e l’odio. Quando si assume. o la si fa assumere ai nostri animali, bisogna pensare o pronunciare la parola “Amore”. La parola più bella ed importante che esista.

La  macchia grigia di Holly, da informe,  è diventata nel tempo a forma di cuore. La sorellina si chiama Raja. Dovrebbe essere Speranza in lingua indiana. Non ricordo bene. Mi mancava la Carità, ma il terzo gatto cominciava a diventare troppo impegnativo.

“Morning has broken” era tornata dolcemente ossessiva nelle mie memorie musicali, quando, trentanni fa, all’alba,  nacque mia figlia. Vedevo il sole freddo dell’inverno sorgere al di là del vetro, mentre faceva capolino dal grembo, la Luce della mia vita.

Il testo della canzone ( il video alla fine del post) è un Inno alla vita, una lode alla natura e all’universo, un grazie all’alba che sorge come il primo mattino, al canto degli uccelli che cantano come il primo uccello comparso sulla terra, alla rugiada che si posa sull’erba verde come si posò per la prima volta, millenni e millenni di vite fa. E noi, tutti noi, siamo qui ancora a godere di questo meraviglioso spettacolo che si ripete all’infinito. Un immenso grazie mi pervade l’anima.

La mia anima profumosa non può certo smettere di pensare a quale profumo potrebbe evocarmi quest’atmosfera avvolta ancora nel silenzio.

Lo spunto mi arriva nel proseguo della giornata, quando vedo improvvisamente fiorito un albero di lillà! Non resisto ad immergermi con il naso nel profumo che scende dai suoi grappoli! E’ una tale meraviglia. Nonostante i contorni cittadini la mia immaginazione vola nelle leggende dei quali questi straordinari fiori sono protagonisti.

Una di queste narra che il popolo delle Fate amasse stare tra i fiori di Lillà. Dove esse credevano fosse annidato il male, le Fate  piantavano un Lillà, per far sì che il luogo si purificasse. Nell’antica cultura celtica, era consuetudine compiere rituali magici sotto questi alberi. Pensavano che ciò li avrebbe trasportati nel mondo  del sovrannaturale…e con quel profumo straordinario c’è da credere che si immaginassero realmente in paradiso!

le piscine delle fate

Il Lillà (Syringa Vulgaris), chiamata anche Serenella, è originaria dei boschi della Grecia. Lì la trovarono anche i Persiani, per poi arrivare in Europa dalla Turchia a metà del ‘500. Il suo nome botanico deriva dalla ninfa Syringa, la quale, per sfuggire all’abbraccio di Pan, figura mitologica dall’istinto maschile primordiale, viene trasformata in canna palustre.

La  metamorfosi avvenne sotto gli occhi di Pan, che. disperato, recise la canna, la tagliò in tanti pezzi di diversa lunghezza e li legò assieme. Chiamò lo strumento “siringa” (a noi noto come Flauto di Pan)

….  Pan, quando credeva d’aver ghermito ormai Siringa, stringesse, in luogo del suo corpo, un ciuffo di canne palustri e si sciogliesse in sospiri: allora il vento, vibrando nelle canne, produsse un suono delicato, simile a un lamento e il dio incantato dalla dolcezza tutta nuova di quella musica: «Così, così continuerò a parlarti», disse e, saldate fra loro con la cera alcune canne diseguali, mantenne allo strumento il nome della sua fanciulla.  Ovidio” Metamorfosi”

 

“Così, così continuerò a parlarti” dice Pan disperato.  Il nome Syringa viene dal greco “syrinks” che significa pipa, canna. Il Flauto di Pan, molto utilizzato dai pastori in passato, non è fatto di canne palustri bensì di legno di lillà.

Il lillà, con il suo profumo inebriante, i grappoli formati da una moltitudine di piccoli fiori, nelle sue sfumature dal bianco al lillà, diventa quindi, nel linguaggio dei fiori, messaggero d’amore e desiderio d’unione, in nome della prosperità e della fecondità. Ma attenzione. In alcuni posti del mondo, in virtù delle leggende legate alla fuga di Syringa dall’abbraccio di Pan, regalare il Lillà di color viola,  potrebbe esser recepito come un messaggio di volontà d’abbandono.

Lilla

 

Parlando di alba,  lillà e tiepide brezze illuminate dai colori dell’astro sorgente, spruzzo una nuvola di Albis, un profumo che mi rievoca un momento di tanti anni fa, quando, sulla prua di una barca ferma a Barcellona, mi godevo la brezza dell’ancor silenzioso mattino, rotto unicamente dallo sciacquio delle onde e dal vociare dei gabbiani.

Una silenziosa e magica nostalgia mi accompagna mentre mi pervade il profumo di Lillà. La nostalgia non è tristezza. La nostalgia è un sentimento di profonda gratitudine perchè sono qua, mentre il mio cuor vola sulle ali di magnifici ricordi lontani nel tempo. Il suono melodioso di un flauto mi riavvicina nel tempo attraverso le note scritte sul pentagramma della vita.

MORNING HAS BROKEN LIKE THE FIRST MORNING…..

Alba con cigni

 

 

Albis di Santa Eulalia:  

la brezza del mattino e un’ondata di fiori

profumati e inebrianti,

accompagnati dal tocco speciale della valeriana,

con aggiunta di vaniglia, legno di sandalo,

orchidea,

gelsomino

e il delicato lillà della valle.

 

 

 

 

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Ella Donati

 

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